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PALUZZA
L’ex sottosegretario Corleone dopo un sopralluogo si rivolge a Strassoldo
«Il vallo di Timau scempio ambientale»
Il Messaggero Veneto 23 settembre 2001


I lavori relativi a interventi di difesa dai pericoli di caduta massi e valanghivi in corso a Timau da marzo sono contestati dal consigliere provinciale Franco Corleone, secondo il quale – in sostanza – rischia di fare più danni di quelli che dovrebbe prevenire.
«Nel deciderli - osserva Corleone, dopo un sopralluogo e dopo un colloquio con il sindaco Zannier – non sono state tenute in nessuna considerazione le numerose denunce di cittadini e associazioni ambientaliste che hanno lamentato lo scempio irreparabile che il cosiddetto Vallo di Timau avrebbe provocato».
«L’imponenza dell’opera - infatti la larghezza sarà pari a quindici metri - provocherà un impatto paesaggistico enorme giustificato dalla risibile motivazione di superare il vincolo urbanistico che impedirebbe attività edificatoria sotto la montagna, in un paese che subisce abbandono e spopolamento per ben altre ragioni. «Per quanto riguarda la fascia di terreno interessata dalla costruzione del Vallo - continua Corleone - il progetto confessa che diminuirà “la disponibilità di spazi coltivabili a monte dell’abitato”; mentre “la sottrazione di vegetazione esistente, incluso il terreno agricolo con substrato (impatto irreversibile) sarà pari a metri quadrati 44.342».
«Per quanto riguarda la flora - riprende Corleone - sempre il progetto dichiara che “l’eliminazione di una fascia di vegetazione naturale, seppur limitata, e i mutamenti indotti nell’areainteressata dall’opera e nelle zone limitrofe, comporterebbe la sottrazione e l’alterazione dello spazio vitale utilizzato comunque da alcune specie animali”, e invece “sotto il profilo della presenza faunistica tali opere avranno l’effetto di sconvolgere i prati arborati con la conseguente perdita di superfici utili all’alimentazione, sosta e nidificazione di alcune specie».
«Per il paesaggio - sottolinea ancora Corleone - il testo del progetto assume toni perfino provocatori: “la realizzazione del Vallo comporterà indubbiamente un ingombro paesaggistico particolarmente evidente e visibile dalla strada statale 52-bis, peggiorando l’aspetto naturale della zona».
«Su tale questione - annuncia Corleone - ho presentato un’interpellanza della quale si parlerà lunedì. In essa chiedo se, dato che l’Ente appaltante è la Comunità montana per un’opera di importo superiore ai 4 miliardi, qual è stato il ruolo svolto dalla Provincia; se è prevedibile un intervento per la salvaguardia ambientale generale della zona e in particolare per la tutela della via attrezzata per il Gamspitz, del Bosco Bandito e del sentiero per la malga Pramosio che dopo la costruzione della strada Muse - Pramosio è l’unica strada per andare decentemente e incolumi a piedi in malga».
«Al presidente Strassoldo chiedo anche se è conoscenza del fatto che materiale di scavo di pregio è stato sottratto dal piazzale di deposito e stoccaggio dall’impresa subappaltante; se esiste una valutazione di impatto ambientale e un parere della Sovrintendenza ai beni ambientali; se si intende risarcire quanto meno parzialmente il paese di Timau dall’azione di deturpamento subita, almeno con la sistemazione idraulica del torrente But e la realizzazione di una via pedonale e una pista ciclabile lungo il fiume stesso».