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«Una casa per la giustizia»
Ortona, tribunale inaugurato dal ministro Fassino
Il Centro 26.2.2001

Rossano Orlando

ORTONA. «Una struttura del genere risponde alle esigenze della giustizia». Lo ha detto ieri il ministro Piero Fassino, intervenendo a Ortona all'inaugurazione della sede distaccata del tribunale di Chieti, nel nuovo edificio di via Tripoli. Alla cerimonia erano presenti il presidente della corte d'appello Michele Ramundo, il procuratore generale Bruno Paolo Amicarelli, il presidente del tribunale di Chieti, Filippo Bortone.
«E' una festa che coincide con il mio ingresso nel tribunale», ha detto il giudice Bortone, «e un atto di rispetto della comunità per l'amministrazione della giustizia. Constato con piacere che l'interessamento di forze politiche di colore diverso abbia contribuito a realizzare questa opera». Per il sindaco Puletti, invece, merito del palazzo di giustizia è dell'amministrazione comunale di centrodestra, visto che nel suo intervento non ha citato una sola volta il sottosegretario alla Giustizia, Franco Corleone, deputato del collegio, senza il cui interessamento la città non avrebbe ottenuto la sede distaccata del tribunale. Il presidente dell'ordine degli avvocati, Camillo Tatozzi, ha chiesto più personale per l'amministrazione della giustizia a Chieti. «Dobbiamo dotare il tribunale di Chieti di un centro statistico», ha aggiunto Manuela Romei Pasetti, del Csm, «e la struttura potrebbe essere dislocata qui».
Per il sottosegretario Corleone «questa struttura si inserisce nella riforma in corso nella giustizia. Ora cerchiamo di farla funzionare. A Giulianova la sede distaccata va molto bene: anche qui offriamo le condizioni per cui si possa rispondere alle richieste dei cittadini. Ma puntiamo ad avere sentenze rapide, che sono la salvaguardia del vivere civile».
A margine della cerimonia il ministro Fassino si è intrattenuto sulla politica nazionale. Nella polemica sull'allarme sicurezza ha detto che «non è degno di un paese civile ciò che è accaduto a Novi Ligure: un conto è che ci siano dei cittadini da tutelare, un conto è la lotta agli immigrati clandestini, un altro è criminalizzare gli stranieri come responsabili di ogni cosa che accada in Italia». Sul dibattito acceso da Berlusconi sulla candidatura del premier del centro sinistra Rutelli, Fassino ha sostenuto che «se Rutelli va in Parlamento lo decidono gli elettori e certamente non Berlusconi».