r.o.
ORTONA. E' un taglio del nastro condito da polemiche quello del
nuovo palazzo di giustizia, oggi alle 10. Ad alcune forze politiche
non è piaciuto il manifesto con cui l'amministrazione comunale
si attribuisce i meriti dell'opera. Per la portavoce dei Verdi,
Annalisa Iannucci, «Franco Corleone, sottosegretario alla
Giustizia, non ha bisogno di una difesa d'ufficio ma quest'ennesimo
scippo (da parte del Comune, ndc) del lavoro altrui è paradossale
e poco dignitoso. Tutti sanno che quest'opera», ha detto Iannucci,
«iniziata oltre un decennio fa per ospitare la pretura e rimasta
ferma per parecchio tempo per intralci vari, è stata ripescata
e voluta da Corleone che l'ha dapprima imposta al suo ministero
e poi fatta finanziare fino alla realizzazione. Il sindaco non può
attribuirsi meriti perché ha provveduto agli allacci che
la legge gli impone e a qualche rifinitura».
Per Tommaso Coletti, esponente del Ppi, «finalmente una grande
opera cominciata nel 1986 è stata portata a termine. E' bene
ricordare che l'iniziativa è stata voluta dall'amministrazione
del compianto sindaco Alessandro Di Bartolomeo, con l'ausilio dell'ingegnere
Gudens Scaramazza. La presenza dell'allora sottosegretario alla
giustizia, il senatore Germano De Cinque, e del ministro dei lavori
pubblici, Ferri, ha fatto ottenere il primo finanziamento di 2 miliardi
e mezzo. L'arrivo del sottosegretario Corleone, che ha lavorato
per Ortona e per vederla riconosciuta come sede distaccata di tribunale,
ha consentito il completamento dell'opera».
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