ORTONA. La data è di quelle storiche, l'evento grandioso, le personalità
di altissima levatura. Si inaugura, domani, il palazzo di giustizia,
sezione distaccata del tribunale di Chieti, «la più importante dopo
l'ospedale», per dirla con le parole del sindaco, concludendo un
ciclo di oltre 13 anni. La nuova struttura di via Tripoli sarà inaugurata
dal ministro della giustizia e vice candidato premier del centrosinistra,
Piero Fassino, accompagnato dal vice ministro e deputato del collegio,
Franco Corleone, sottosegretario alla giustizia. Saranno presenti
le più alte cariche politiche, civili, militari e religiose, oltre
ad una folta rappresentanza del mondo giudiziario italiano fra i
quali rappresentanti del consiglio superiore della magistratura,
della Corte d'appello, i presidenti dell'ordine degli avvocati delle
province abruzzesi. Dalle 9.30 inizieranno ad affluire gli oltre
150 invitati nel palazzo di giustizia che prenderanno posto nell'aula
circolare delle udienze civili nella quale si susseguiranno gli
interventi di sindaco e ministro, in programma per le 11.30. I discorsi
depositati ieri saranno chiaramente influenzati dall'infuocato clima
preelettorale e del forte contrasto fra le diverse fazioni politiche.
Sono previsti, inoltre, brevi interventi anche per il generale dei
carabinieri e della guardia di finanza, del presidente del tribunale
di Chieti. Uno speciale piano di sicurezza è stato approntato per
garantire il tranquillo svolgimento della manifestazione. Via Tripoli
rimarrà inaccessibile e chiusa al traffico per l'intera mattinata.
L'opera è costata quasi 7 miliardi, concepita nel 1985 dall'ingegner
Gudens Scaramazza, i lavori iniziarono nel 1988. Fassino, dunqne,
arriva in Abruzzo a pochi giorni dalla visita con il treno che sta
portanto in tutt'Italia il candidato premier dell'Ulivo. Fassino
arriva per una visita ufficiale. Nelle vesti di ministro Guarda
Sigilli. Una visita programmata da mesi ma che in questo momento
assume una valenza politica marcata. Conferma come in questa regione
sia puntata l'attenzione di tutti i maggiori esponenti politici
di primo piano proprio perché considerata determinante alla fine
del risultato politico nazionale.
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