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DETENUTE MADRI. "UNA LEGGE DI CIVILTA', UN SEGNALE DI ATTENZIONE VERSO IL MONDO CARCERARIO"
Dichiarazione di Franco Corleone, sottosegretario alla Giustizia


"Un provvedimento importantissimo, che riguarda attualmente 60 bambini e 58 donne, ma le conquiste civili e umanitarie sono tanto più importanti se determinate non dalla forza dei numeri, ma da questioni di principio". Lo afferma il sottosegretario alla Giustizia Franco Corleone in merito alla approvazione definitiva dalla parte della commissione Giustizia (sede legislativa) delle norme sulle detenute madri.
Corleone ha ricordato che "il Parlamento ha lavorato molto sul carcere, con molte leggi e molte riforme: da quella sul lavoro in carcere, a quella sull'incompatibilità con la detenzione dei malati di AIDS, a quella concernente il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, a tutte le misure previste nell'ultima finanziaria per l'edilizia penitenziaria, per il trattamento e non ultima quella relativa al regolamento che è una base per cambiare la vita quotidiana nelle carceri.
Questa norma sulle detenute madri - sottolinea Corleone - che afferma il principio costituzionale del valore della maternità ed il valore, più moderno della relazione fra madre e figlio, può anche dare a chi è in carcere un segnale forte di speranza, dopo la delusione della non approvazione di provvedimenti quali l'amnistia e l'indulto che ha prodotto sfiducia e frustrazione. Se mettiamo insieme il sovraffollamento (perché continua ad esservi) e la frustrazione, abbiamo allora l'immagine plastica di un luogo difficile da governare. È per questo che anche un piccolo provvedimento come quello approvato oggi può avere il grande significato dell'attenzione e della sensibilità delle istituzioni verso il mondo carcerario".

28.02.01